I macrobiotici

di Rosella Poldi

George Ohsawa è generalmente considerato in Occidente come il padre della macrobiotica: va detto inoltre che i principali insegnanti del movimento attualmente viventi (Kuschi, Aihara, Yamamoto, Yoshini e Kikuchi) studiarono con Ohsawa e lo considerano il loro maestro. Tuttavia le radici della macrobiotica vanno in profondità nelle culture più antiche del mondo: Ohsawa disse sempre che aveva solo aiutato a tramandare le credenze e le pratiche di un’antica tradizione; non pretese mai di essere lo scopritore della macrobiotica, ruolo che attribuì al suo maestro Ishitsuka Sagen.

Nato nel 1850 da una famiglia di samurai, Ishitsuka ricevette un’educazione scientifica di stampo occidentale: questa preparazione medica però non fu in grado di farlo guarire da una forma di patologia renale che lo affliggeva, perciò questo fallimento lo indusse a iniziare lo studio della medicina tradizionale orientale, dalla conoscenza della quale ricavò una sua particolare concezione medica.

La base del pensiero di Ishitsuka è l’idea che il cibo sia il fattore più importante nel determinare non solo la condizione fisica delle persone, ma anche la loro personalità ed il loro carattere. Un essere umano è il “fantasma del suo cibo”, vale a dire la trasformazione di ciò che mangia: sebbene noi siamo in larga misura il prodotto sia del luogo che del clima in cui viviamo, l’effetto del nostro ambiente è trasmesso in modo molto più diretto dal cibo che mangiamo. Perciò, a lungo andare, malattia e salute, felicità e dolore, bellezza e bruttezza, lunga vita e morte precoce, sono tutte condizioni determinate dal cibo.

Per Ishitsuka il cibo “corretto” consiste nel cibo che è prodotto naturalmente all’interno dell’ambiente in cui ciascuno vive, raccolto nel momento più adatto del ciclo stagionale; l’alimento per eccellenza è costituito dai cereali integrali, perché la struttura stessa dell’apparato digestivo e dell’apparato masticatorio li indicano come i più adatti all’organismo. Tuttavia, il fattore cruciale nella dieta per conservare la salute sta nel giusto equilibrio tra determinati elementi minerali, in particolare tra il sodio e il potassio, che dovrebbero essere presenti nel cibo e nel corpo in un rapporto di 1:5. Se questa proporzione viene mantenuta, l’assorbimento e l’utilizzazione degli altri elementi nutritivi procede facilmente, la persona vive in equilibrio fisico e psichico felice ed è in salute. Anche per questo motivo i cereali integrali costituiscono il cibo privilegiato perché forniscono questo bilanciamento ottimale. Poiché la malattia è causata dall’assunzione di cibo non equilibrato, scorretto, è chiaro che essa deve essere curata col cibo, tutti gli altri trattamenti sarebbero solamente sintomatici. Ishitsuka fu rinomato per í successi ottenuti nel ridare salute a pazienti considerati incurabili dalla medicina ufficiale del suo tempo.

La teoria di Ishitsuka potrebbe far pensare all’esistenza di forti valori taurini nei macrobiotici e all’influenza spiccata della casa sesta, che descrive sia l’attenzione dedicata alla cura del corpo, sia i problemi che esso suscita: ma il concetto di “cibo corretto” non rientra nella prospettiva del Toro, più interessato al cibo gustoso, che dà piacere, nasce piuttosto dai suggerimenti di un bisogno alimentare di ben altra natura.

La comparazione dei temi natali dei soggetti esaminati attira l’attenzione sui numerosi rapporti che collegano entrambi i luminari, ma in particolare il Sole, con Plutone: si tratta di rapporti prevalentemente positivi, che vedono il pianeta insediarsi per lo più in prima, oppure in terza o in decima casa, in posizioni forti o a lui confacenti. Si tratta perciò di una personalità alla ricerca di una propria vistosa affermazione, che ha grande fiducia nei suoi mezzi, ed è decisa ad imporsi, ad emergere. Quando Plutone non è messo in relazione al Sole, allora il pianeta appoggia Saturno, a conferma dell’esistenza di ambizioni potenti.

Bisognerà domandarsi allora se esistono le capacità necessarie per realizzare queste aspirazioni e, se sì, in quali campi si manifesterà la creatività plutonica. Il grande alleato del Sole e di Plutone è il pianeta Marte: nei temi dei macrobiotici si presenta particolarmente complesso da decifrare. È il simbolo che riceve meno stimoli dagli altri pianeti: appare ben distribuito in tutte le case, ma si trova collocato prevalentemente in Vergine (nove volte) o in Gemelli (cinque volte) mentre non è mai in Bilancia e ben poche volte nei segni in cui le sue caratteristiche possono manifestarsi senza impedimenti.

Ad una lettura approfondita dei rapporti e delle posizioni preferenziali, Marte risulta essere in relazione frequentissima (81% dei casi) con Urano: ma non abbiamo una ricostruzione del Capricorno, segno peraltro vuotissimo, affiora piuttosto l’elusivo Marte di trasparenza della Vergine. Si tratta di una carica aggressiva non vistosa, che si finalizza, che punta su obiettivi concreti, sul dettaglio operativo e suggerisce un pragmatismo poco sensibile alle suggestioni emotive.

L’azione verrà intrapresa anche per i vantaggi concreti che potrà apportare: questo Marte utilitaristico è molto semplificante rispetto ai complessi e alle limitazioni paranoiche dell’Io, fornendo un supporto valido alla capacità decisionale. Bisogna ricordare che il campo d’azione suggerito dalla Vergine è legato al corpo, alla salute, alla classificazione e alla conservazione: un Marte virgineo perciò istituirà facilmente un intimo collegamento tra la sua efficienza virile e la forma fisica, interessandosi a come conservare e l’una e l’altra. Sono così poste le basi per un problema di relazione con l’esterno: in quali termini avverrai questo confronto?

Un’indicazione interessante viene dal pianeta Nettuno, che non è certo un alleato del Sole, ma che nei temi dei macrobiotici sviluppa relazioni frequenti e significative col luminare nel 60% dei casi. Questo rapporto è problematico, ma il fatto che Nettuno non sia mai in nona casa, sia tre volte soltanto in dodicesima e occupi di preferenza la prima o la quinta casa, indica che i valori nettuniani sono molto spenti e il conflitto si gioca proprio sulla solarità: l’Io, scontento della realtà in cui opera, si sottopone a delle trasformazioni per potersi affermare, contrapponendo la moderazione all’eccesso, e il cambiamento all’immobilismo. Questi propositi si realizzano solo in parte: l’io accetta questa necessità di cambiamento, assumendo forti caratterizzazioni ideologiche, ma si fisserà su quella dimensione, accetterà di porsi al servizio di una teoria centrata sulla flessibilità, mettendone però in pratica le indicazioni con intransigenza.

A questo punto l’attrazione per nuovi orizzonti mentali risulta comprensibile ma perché indirizzarsi verso una teoria che assegna al cibo un ruolo centrale?

L’esame dell’altro luminare è in grado di cominciare a fornirci una traccia. La Luna stabilisce frequenti rapporti con Plutone, a riprova dell’esigenza di mettere in discussione la realtà solare (e in alcuni soggetti entrambi i luminari sono così stimolati), ma il legame più significativo e ripetuto è quello della Luna con Urano. Questo aspetto risulta riduttivo per la Luna, che perde spessore ma acquista incisività: esso collega l’immagine della donna alla sua capacità di essere operosa e utile, rivelando un’insidiosa sfiducia nelle qualità femminili nel caso che l’aspetto sia negativo. Si sottintende comunque un contrasto tra i valori Vergine e i valori Pesci, tra la volontà di risolvere i problemi fondamentali della vita affidandosi a soluzioni pratiche e l’aspirazione a uscire da questa costrizione per assumere prospettive più complesse.

La Luna si trova otto volte in Sagittario, quattro in Toro, Gemelli e Bilancia, non è mai in Aquario e una volta sola è in Capricorno. La collocazione frequente in Sagittario, perciò, accentua la vivacità della Luna, spingendola nella direzione ambiziosa dell’allargamento di prospettive, fiduciosa nella possibilità di fare scoperte; parla tuttavia di carenza nell’approfondimento ma anche della necessità dell’azione. La Luna sembra, in questo segno, risentire più l’influenza di Giove che non quella di Nettuno perché la troviamo magari in seconda casa; e accanto alla Luna troviamo Venere, che si colloca di preferenza in Pesci e stabilisce i contatti più numerosi con Giove, andando a cadere in nona casa. Il lato intuitivo-affettivo della personalità perciò è permeato di suggestioni intense, dalla volontà di evasione che sono tuttavia limitate nella capacità di raggiungere grandi risultati teorici dal richiamo concreto operato da Giove.

Si tratta prevalentemente di un Giove Sagittario, che agisce a tutti i livelli: induce all’esplorazione del cibo diverso, a parlare e filosofare sul cibo, a conquistare nuovi spazi per diffondere una teoria sul cibo, ad arricchirsi col cibo “differente”. Questo Giove attiva anche i richiami del Toro o perché spesso si trova in seconda casa o è in aspetto a Venere, ma la ricostruzione del segno è teorica, fondata sulla volontà del ricupero. Il cibo, elemento mediatore tra il macro e il micro cosmo deve essere preparato, consumato, scelto rispettando determinati criteri ai quali il Giove Sagittario si sottopone volentieri perché gli manca la predilezione spiccata per determinati gusti e perché soddisfa comunque il desiderio di conoscere cibi nuovi.

Una osservazione interessante: la teoria macrobiotica elimina completamente i latticini dalla dieta e limita severamente il consumo di carne, mentre pone l’accento sui cibi tradizionali della propria cultura. Giove suggerisce allora l’idea dei “sostituti visivi”, vale a dire la preparazione di piatti fatti con ingredienti che abbiano l’apparenza di altri: si usa il tofu, un derivato della soia, per sostituire il formaggio, si prepara il seitan, il glutine di grano, come se fosse carne, ma né tofu né seitan sono cibi tradizionali europei. Queste incoerenze sfuggono all’attenzione sagittariana, perché in questo modo viene soddisfatto l’esotismo.

Esiste una relazione sottile, ma precisa e costante, che collega fra loro Giove, Venere e Saturno, che stabiliscono contatti presenti quasi nell’80% dei casi: o esiste il legame diretto, o l’uno è in un segno – o in una casa – che richiama gli altri due. Il loro significato potrebbe essere: “mangio non ciò che mi piace, ma ciò che è giusto: poiché è giusto, mi piace”. Saturno appare come risucchiato da Giove e questo legame rivela una sorta di focalizzazione delle facoltà razionali sulle tematiche care a Giove. Questa tendenza si accompagna a una analoga manifestata da Mercurio, che si trova di preferenza in Toro o in Sagittario, oppure nei segni di fuoco. Esiste quasi un vuoto da Mercurio in Leone fino a Mercurio in Sagittario, perché il pianeta non è mai in Scorpione, è una volta in Vergine e una volta in Capricorno e poi presenta di nuovo un picco in Aquario: le facoltà percettive sono attutite e la ripetitività dell’opposizione tra Gemelli e Sagittario tra terza e nona indica una oscillazione tra superficialità ed approfondimento che genera una reale carenza di elaborazione sistematica, oltre a problemi di socievolezza.

D’altra parte, in ogni società l’alimentazione non è volta soltanto alla soddisfazione di un bisogno fisiologico, ma è anche una forma di comunicazione, l’occasione di scambi e di atti ostentatori, un insieme di simboli che costituisce per un gruppo un criterio di identità: il modo di mangiare – inoltre – indica qual è il modo di vivere. L’associazione tra Saturno, Venere e Giove suggerisce la volontà di razionalizzare a tutti i costi un piacere, di giustificare questa privazione in nome della salute: si tratta di una Venere etica, non edonistica, influenzata dalla ricerca di integrità e dal desiderio di armonia. Il concetto di cibo equilibrato nasce da questa collaborazione, dal tentativo di limitare la voracità indiscriminata del Sagittario, attraverso l’ideologia e l’elaborazione teorica dell’equilibrio: X in esaltazione nel Sagittario negli Zodiaci A fa scivolare Nettuno in Bilancia in esaltazione negli Zodiaci B.

La bilancia del cibo, la moderazione danno la longevità e la felicità. Abbiamo in conclusione una personalità che vuole mettersi alla prova, che per realizzarsi accetta il cambiamento: essa sfrutta – come occasione determinante per effettuarlo – lo spunto offerto da una malattia o da un problema di salute che costituisce una minaccia alla vitalità o viene interpretato come tale. La scelta della macrobiotica promette alle persone di riuscire a gestire la loro salute e la loro vita da soli, attraverso la conoscenza e l’applicazione – nella vita quotidiana – dei principii opposti che governano l’universo. Di nuovo l’oscillazione tra Vergine e Pesci, tra due mondi diversi, senza però arrivare a un vero distacco dalle soluzioni proposte da questa civiltà. Il Capricorno e l’Aquario, che parlano di controllo dall’alto, di scarsa adesione enfatica a un sistema di valori particolare, che esprimono disincanto e rifiuto del culto della personalità sono i segni più vuoti, mentre – al contrario – sono stimolatissimi il Leone e il Cancro.

Il Leone sottolinea la tendenza all’ammaestramento e la volontà di identificarsi in una figura carismatica, latente nell’adesione alla macrobiotica; il Cancro accentua l’interesse per il passato e un processo di appartenenza a un gruppo chiuso, l’adesione a valori convenzionali, tradizionali, pur nella tentazione di andare alla rovescia.

Il Cancro è stimolato e penalizzato: e questo fa pensare ad una immagine incombente di donna e di madre, ad una figura importante e nello stesso tempo inquietante. L’implicito rifiuto della femminilità è leggibile con chiarezza in alcune importanti prescrizioni: la macrobiotica elimina lo zucchero e il latte, ritiene che il sonno migliore sia quello del quale non ricordiamo i sogni. Però essa dichiara di assegnare alla donna una posizione di potere privilegiata: quella di cucinare il cibo, perché così governerà la vita materiale e spirituale della famiglia.

Si tratta di una concezione di potere al femminile che non suscita oggi grida di entusiasmo in molte donne, anche perché ripropone il modello classico del ruolo della donna nella società patriarcale. Sforzando di salvare i valori della vita, la macrobiotica alimenta – quasi implicitamente – il rifiuto del trapasso all’altro mondo: in bilico tra un mondo e un altro, ne esorcizza le alternative.

Tema n. 1 – George Ohsawa – Kyoto, 18 ottobre 1893

La lettura del tema di Ohsawa si propone come un compendio di quanto è stato detto sinora. La solarità è debole poiché il Sole si trova in Bilancia, la congiunzione con Saturno accentua il problema, perché sottolinea il bisogno di autorità e nel contempo la necessità di tener conto degli altri con un processo mentale equilibrato: il trigono fra Saturno e Nettuno sviluppa la dimensione spirituale e rivela che esiste una predisposizione interiore al cambiamento molto forte. Il bisogno di affermare se stesso attraverso gli altri lo porterà ad aderire allo Shokuyo Kay, l’associazione fondata da Ishitsuka, di cui diverrà naturalmente il Presidente. Ma il punto debole, che coagula attorno a sé le capacità del soggetto, è costituito dalla opposizione fortissima tra Venere, pianeta signore della Bilancia, che si trova in Sagittario nei gradi di Giove, e Giove stesso, in esilio in Gemelli, congiunto a Plutone, sui gradi della sua esaltazione, e congiunto a Nettuno; Venere inoltre è lesa anche da Marte – in Vergine – con un quadrato che si ripercuote sui Gemelli.

Sin dalla nascita Ohsawa ebbe salute precaria: fu colpito principalmente ai polmoni, e da questa patologia fu decimata tutta la sua famiglia, di cui fu l’unico figlio sopravvissuto (Mercurio forte in Scorpione). La grave malattia gli impedì gli studi superiori (opposizione Gemelli-Sagittario) e limitò grandemente la sua alimentazione, che diventò povera e monotona (vedi “Brevi appunti per un’autobiografia”). Ohsawa reagisce alla precarietà, caratteristica della sua adolescenza, con una trasformazione necessaria all’Io se vuol durare nel tempo. Sarà un cambiamento drastico, dettato da una circostanza fortuita: avuto tra le mani un libro di Ishitsuka, decide di metter in atto le sue prescrizioni alimentari, e in questo modo guarisce dalla tbc. La posizione di Mercurio, appoggiato da Marte ed Urano, stimola un interscambio felice tra i valori Vergine-Scorpione L’aggressività lucida mira a uno scopo concreto: la conservazione della salute, obiettivo scaturito dal grosso rischio per la sopravvivenza; essa detta decisioni permeate dalla ribellione a ciò che caratterizza l’ambiente natale, in particolare il tipo di alimentazione. La condizione subita di emarginazione e di sradicamento, diventa una scelta consapevole: l’identità di Ohsawa si definisce in questo continuo giocare di scommesse con la morte e la malattia.

La sequenza così costituita “malattia – rischio personale – terapia ideata da se stesso – guarigione” diventa un percorso obbligato, un comportamento che Ohsawa tende a riprodurre volontariamente nel corso del tempo, tant’è vero che, se le malattie non ci sono, se le va a cercare. I valori Gemelli-Sagittario agiranno attivamente in tutti i sensi: è vero che Ohsawa parte dall’insegnamento di Ishitsuka, ma in realtà si impadronisce di una teoria medica e – ispirandosi ad antichi testi cinesi – la trasforma in una filosofia, in una concezione religiosa dell’universo in cui l’alimentazione ha un ruolo centrale.

Nella primavera del 1929, sotto l’influenza di bellissimi transiti di Urano in Ariete e di Nettuno in Leone, Ohsawa inizierà una serie di viaggi che lo porteranno a diffondere le sue idee in Europa, particolarmente a Parigi, che divenne quasi la sua seconda patria, e negli USA. Non possiamo conoscere con esattezza la posizione della Luna, che può trovarsi in Capricorno o in Aquario, entrambi segni uraniani, tuttavia appare ipotesi ragionevole collocarla in Capricorno, al quadrato del Sole, perché: Ohsawa stesso dice di essersi sentito tradito dalla madre che non poté allattarlo e, morendo così giovane, lasciò in lui un vuoto; le sue due sorelle morirono entrambe molto piccole; il rapporto con la moglie, duraturo ed importante, fu spesso caratterizzato da dissensi gravi e da un atteggiamento di eccessiva severità e di grandi pretese da parte sua; in patria non venne stimato altro che un guaritore e oggi la macrobiotica in Giappone è pressoché sconosciuta.

Tema n. 2

Il secondo esempio è costituito dal tema del gestore di un negozio di prodotti macrobiotici. Il Sole in Gemelli congiunto a Urano e al sestile di Marte, rivela una personalità vivace, attiva, caratterizzata da una grande carica di energia che si estrinseca in varie iniziative di lavoro, proficuamente realizzate, anche sul piano di responsabilità collettive. È particolarmente interessante la lettura della opposizione tra la Luna in Sagittario in seconda e il Sole congiunto a Urano in Gemelli in ottava, perché esprime un conflitto che sembra essere di natura prevalentemente psicologica, tra volontà di avere un’immagine pubblica e il gusto per l’occultamento, tra il senso di appartenenza ad un gruppo familiare e le capacità di sfruttarlo. Egli gestisce infatti un negozio di prodotti macrobiotici in società con la cognata, che vende i prodotti, mentre lui si sposta in continuazione per fare gli acquisti ed è incaricato anche di tenere la contabilità. Possiede inoltre un locale pubblico in collaborazione con la moglie, la quale tiene i contatti con la clientela, mentre lui – nel laboratorio retrostante – prepara artigianalmente i gelati (evidentemente il Cancro così stimolato e leso doveva prendersi la sua rivincita!).

Tema n. 3

Terzo esempio: personalità forte ed esibizionistica. Ha una socievolezza spiccata, e – anche se assegna agli altri il ruolo di pubblico plaudente – le resta abbastanza senso dell’umorismo per scherzare su se stessa (Sole in Leone congiunto a Mercurio, Luna in Gemelli al sestile di Plutone). La congiunzione Luna-Urano è molto dinamica perché non ci sono velleità sentimentali od emotive a turbarla, e perciò il soggetto ha cambiato ogni tipo di attività senza difficoltà di adattamento, con la sicurezza di dominare sempre la situazione. È stata insegnante, Crocerossina militare, addetta alle pubbliche relazioni presso grandi ditte e così via. Attualmente gestisce un ristorante, tiene corsi di cucina e di teoria macrobiotica, cura le persone col cibo (naturalmente dei suoi disturbi ai bronchi non si occupa affatto, come è puntualmente suggerito da Venere in Vergine). Da notare la posizione di Giove in settima casa, dove il pianeta è bene appoggiato, ma si trova pur tuttavia in Gemelli, in situazione di esilio: il soggetto ama cucinare per gli altri, prepara rapidamente piatti “allegri”, colorati, ma non mangia quasi: vive di spizzichi, consumati solo in compagnia.

Bibliografia

Aihara H. “A scuola dai salmoni” Macro Edizioni
Berger B. “Il grande sogno” Edizioni Pianeta Terra
Enciclopedia Einaudi voce ” alimentazione”
Kotsch R. “Scroll” East West Journal maggio 1980
Kushi M. “Medicina macrobiotica” Ed. Mediterranee
Phsawa G. “Introduzione alla scienza della macrobiotica” Arcana Edizioni / “La dieta macrobiotica” Ed. Astrolabio / “Verso la libertà” Ed. Un punto macrobiotico.

Ricerca presentata al 10° Congresso di studi astrologici
organizzato da Lisa Morpurgo
Verona, 23-24 settembre 1989