Gruppo di memorie e studi astrologici
La Nave dei Feaci è un’associazione nata il 2 febbraio 1997. Il suo nome prende ispirazione da una frase di Lisa Morpurgo che si trova nelle ultime righe del suo testo fondamentale, Il convitato di pietra:
«Le maglie dei condizionamenti censori si allentano,
il velo sta per essere squarciato.
Forse, nel morbido cielo notturno,
già i Feaci ci osservano, pronti all’accompagno».
Il compito attribuito da Omero ai Feaci, “né numi né uomini”, esprime bene – anche nella sua oscurità, poiché il valore simbolico del mito non si lascia catturare in una formula definitiva – la funzione di studiosi dello Zodiaco secondo il dettato di Lisa Morpurgo, ruolo da svolgere con sconfinata ambizione e serena coscienza dei limiti di ciascuno, cercando di essere un tramite fedele e al tempo stesso aprire le porte alla creatività.
«Ermete, tu sempre sei il messaggero;
alla ninfa bei riccioli porta decreto immutabile,
il ritorno del costante Odisseo; che ritorni
senza accompagno né di numi né d’uomini,
ma sopra una zattera dai molti legami, soffrendo dolori,
arrivi al ventesimo giorno alla Schería fertili zolle,
dei Feaci alla terra, che sono parenti agli dèi.
Essi, come un dio, l’onoreranno di cuore,
lo guideranno per nave alla terra dei padri,
bronzo e oro e molte veste donandogli,
quanta ricchezza da Troia mai Odisseo avrebbe preso,
se incolume fosse tornato, con la sua parte di preda.
Così è il destino per lui che riveda gli amici e che torni
all’alto palazzo e alla terra dei padri».
Odissea, Libro V, vv. 35-42
traduzione di Rosa Calzecchi Onesti
Einaudi, 1994