Eris e i movimenti culturali e filosofici

di Monica Amarillis Rossi

Eris, la candidata più promettente al ruolo di X-Proserpina, sta riscuotendo sempre più l’interesse degli astrologi, e non solo di quelli morpurghiani.

Nemmeno io sfuggo al suo fascino; è da tempo che cerco di verificare la sua influenza sulle epoche storiche, compito monumentale. Ho provato per questa occasione di studiare i movimenti culturali e filosofici alla luce dei movimenti del pianeta, considerando che è esaltato in Sagittario e nella nona casa, collegata alla sete di conoscenza, alla filosofia, all’ampliamento dei nostri confini non solo fisici ma anche del sapere.

È un compito immane per una persona sola, e spero che altri si uniranno a me. Potrà risultare utile il seguente schema, che riporta le posizioni di Eris dal VII al XXI secolo.

Le posizioni di Eris dal VII al XXI secolo

Osservando tale schema mi è balzato all’occhio che quando è stato scoperto Urano nel 1781 Eris si trovava nel segno del Capricorno, dove Urano è domiciliato; al momento della scoperta di Nettuno, nel 1846, Eris si trovava nei Pesci, domicilio primario di Nettuno; anche quando è stato scoperto Plutone, nel 1930, la nostra Eris si trovava in Ariete, domicilio base di Plutone. Sembrerebbe quasi che Eris ricopra un ruolo anche nell’ampliamento della nostra conoscenza del cielo (e dello Zodiaco); ecco come Eris potrebbe partecipare e contribuire al significato della nona casa come superamento dei confini, fisici, intellettuali e spirituali.

Queste interessanti “coincidenze” potrebbero indicare tra l’altro che Y sarà identificato prima che finisca il transito attuale di Eris in Ariete (dove Y è esaltato in trasparenza); altrimenti dovremo probabilmente aspettare che Eris giunga nei Gemelli, domicilio di Y, per identificarlo correttamente.

Ho messo a confronto la presenza di Eris nei segni con lo sviluppo dei movimenti culturali e filosofici, concentrandomi, per mancanza di tempo e di spazio, sull’epoca della filosofia moderna, ovvero dalla fine della filosofia medievale fino alla cosiddetta “morte” della filosofia. Interessante che questo periodo corrisponda a un intero ciclo sinodico di Eris, ovvero dal suo percorso nello Zodiaco dall’Ariete ai Pesci, in circa 550 anni.

ça va sans dire che i contemporanei transiti degli altri pianeti lenti, Plutone, Nettuno e Urano, influenzano fortemente il clima culturale, politico e filosofico, e spiegano l’insorgere di reazioni ai movimenti culturali prevalenti in un determinato periodo.

1400

Il periodo che caratterizza l’Umanesimo e il Rinascimento – e la fine del Medioevo – è tra i più affascinanti della storia. È interessante che sia contraddistinto dal passaggio di Eris in Ariete, il primo segno dello Zodiaco, e forse il più individualista e testardo; un segno che ospita Marte, Plutone, Sole e Y ed esalta l’azione, più che l’intelletto. Pur essendo “umanista”, il XV secolo non si distingue per “umanità”: è percorso da lotte, guerre, violenze di ogni tipo. Ma i pensatori di quel periodo pongono al centro dei loro studi l’uomo e l’individuo-Ariete torna a essere il protagonista della storia e della cultura.

Si verifica un risveglio dell’interesse per la cultura laica degli antichi e si afferma in filosofia il neoplatonismo. Questo atteggiamento (che consentì grandi progressi nelle scienze fisiche e matematiche) si potrebbe ricondurre alla trasparenza di Y in Ariete, come a un’aspirazione di universalità “eterna”.

Assume un particolare rilievo la concezione dello stato, visto come fine a se stesso e non più, come avveniva nel Medioevo, quale semplice mezzo per realizzare uno scopo trascendente. I maggiori teorici di questa nuova visione dello stato sono Machiavelli, Moro e Grozio. Anche qui, come non ritrovare l’influenza ipsilonica e solare mutuata dal passaggio di Eris in Ariete?

Della massima importanza è l’elaborazione della teoria eliocentrica (formulata per la prima volta da Aristarco di Samo nel III secolo a.C.) da parte di Copernico (1473-1543) poco prima del passaggio di Eris in Toro. Poeticamente, pare quasi che Eris-terra omaggi il Sole arietino riportandolo al centro del sistema solare.

Nel 1400 iniziano inoltre le grandi esplorazioni geografiche, un’attività che ben si confà al coraggio e alla baldanza dell’Ariete. Nel 1492, con Nettuno in Sagittario, Colombo “scopre” l’America, mentre il passaggio di Nettuno in Capricorno nel 1493 inaugura l’epoca del colonialismo.

1500

La matematica e la fisica fanno grandi passi in avanti con Keplero (1571-1630) e Galileo (1564-1642). Con il rinnovamento del clima culturale riprende vigore l’alchimia, che fa da apripista alla chimica e alla scienza moderna. Cultore dell’alchimia fu Giordano Bruno (1548-1600), che introdusse il concetto di infinito, in rottura con la visione geocentrica dell’universo.

Non stupisce assistere al risorgere delle discipline scientifiche in un segno razionale come il Toro, che vede esaltato in trasparenza Saturno.

Il Rinascimento è anche tempo di un’aspra battaglia per il rinnovamento della chiesa. Erasmo da Rotterdam (1466-1536) critica il formalismo logico della Scolastica ed esalta la forza vitale della passione e dell’amore (e qui possiamo vedere l’influenza sensuale del Toro), senza lesinare critiche alla corruzione del clero.

Nel 1517 parte la riforma protestante di Martin Lutero (1483-1546) che ben presto dilaga in tutta l’Europa settentrionale. Sebbene portatore di un pensiero fondamentalmente ancora medievale, la riforma di Lutero segna il dilagare del Rinascimento in tutta Europa, come segno di una capacità di criticare l’autorità costituita e decidere in prima persona il proprio credo.

Dal punto di vista filosofico il XVI secolo vede l’affermarsi del Naturalismo, cioè dell’interesse centrato sul mondo naturale. Per alcuni pensatori (Bernardino Telsio 1509-1588, Tommaso Campanella, 1568-1639) la base della conoscenza è la sensibilità, parola chiave del Toro; come non vedere l’influenza di Eris in domicilio?

Un’altra questione che interessa i pensatori post-rinascimentali è l’importanza del metodo. Francesco Bacone (1561-1626) sottopose a critica la teoria sillogistica di Aristotele, sostenendo che una vera conoscenza deve basarsi sull’esperienza e sull’osservazione (ancora un’influenza taurina che qui interessa Giove-vista, esaltato nel segno).

Galileo Galilei (1564-1642) cerca di eliminare ogni pregiudizio derivante dal principio d’autorità (l’ipse dixit) aristotelico. Con Aristotele, ammette che l’esperienza va considerata come la fonte di ogni conoscenza, ma per eliminare l’interferenza del soggetto, distingue tra qualità oggettive o primarie (figura, grandezza, movimento) e qualità soggettive o secondarie (colore, sapore, odore, ecc.). Solo le prime ineriscono realmente agli oggetti; le seconde sono dovute a modificazioni dei nostri sensi. Questa distinzione lo porta a concludere che solo le qualità oggettive sono accessibili a una conoscenza scientifica, mentre l’essenza metafisica delle cose, restando al di là dell’esperienza, elude la conoscenza scientifica. Ah, Eris in Toro!

1600

Con l’intensificarsi del passo di Eris, che nel XVII secolo attraversa Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, si velocizzano anche le influenze culturali.

Con Eris nel razionale segno dei Gemelli (1602-1640 circa) e con Cartesio (1596-1650) e Blaise Pascal (1623-1662) trionfa il pensiero logico. Si identifica il pensiero con l’essere, e Dio con la Natura stessa.

In Inghilterra comincia a prodursi un pensiero materialista caratterizzato da una riproposizione del meccanicismo democriteo, in virtù del quale i fenomeni naturali sarebbero interamente riconducibili a leggi meccaniche di causa-effetto (determinismo). A questa teoria aderiscono Thomas Hobbes (1588-1679) e Isaac Newton (1642-1727).

Sempre in Inghilterra, con Eris in Cancro (1640-1660) e Leone (1660-1675) si assiste alla nascita dell’Empirismo, secondo il quale la conoscenza non deriva da idee innate nell’intelletto e accessibili per via intuitiva, bensì unicamente dai sensi. Si ripropone così una separazione tra l’essere e il pensiero. Ciò che non è verificabile non ha valore, né può conferire validità oggettiva al pensiero umano. Suo maggior esponente fu John Locke (1632-1704).

Sempre a Eris in Leone attribuirei l’influenza artistica del Barocco.

La filosofia iniziò a dividersi in due tradizioni: europea e anglosassone. La prima tendenzialmente razionalista (risalente a Parmenide, Socrate e Platone), secondo cui la realtà è conoscibile mediante la ragione, al di là di ogni esperienza; i suoi fautori furono Spinoza (1632-1677) e Leibniz (1646-1716); la seconda prettamente empirista (l’esperienza è la condizione essenziale della conoscenza). Questa corrente è a mio avviso riconducibile a Eris in Vergine (1675-1692).

1700

Anche se contrapposti tra loro, il Razionalismo – con l’importanza assegnata alla ragione – e l’Empirismo – col valore riconosciuto all’esperienza – contribuirono entrambi alla nascita dell’Illuminismo, diffusosi in tutta Europa durante il 1700, che non a caso viene spesso definito “il secolo dei lumi”. L’illuminismo è passato a significare genericamente qualunque forma di pensiero che voglia “illuminare” la mente degli uomini, ottenebrata dall’ignoranza e dalla superstizione, servendosi della critica della ragione e dell’apporto della scienza.

Persino nel nome – che riconduce alla luce, attributo di Eris – possiamo vedere l’influenza di Eris in Bilancia (1692-1712), domicilio del pianeta, a cui si affianca il razionale Saturno in esaltazione.

È vero che poi Eris passa velocemente in Scorpione (1712-1739), a indicare probabilmente le reazioni a un movimento tanto rivoluzionario; in Sagittario (1740-1767) Eris ha modo di esprimersi meglio, se non altro come ulteriore spinta verso l’ampliamento degli orizzonti culturali.

Eris entra in Capricorno (1767-1800) e Immanuel Kant (1724-1804) decide di sottoporre la ragione a vaglio critico, dando inizio all’Idealismo. Per risolvere le contrapposizioni tra razionalisti ed empiristi, egli afferma che se da un lato il razionalismo non è autonomo ma ha bisogno dell’esperienza per aspirare a una conoscenza oggettiva, dall’altro è l’esperienza sensibile a essere modellata dalla ragione e non viceversa. La grandezza di Kant sta soprattutto nell’importanza attribuita al sentimento morale, fondando sulla ragione anche l’agire etico.

Ultimo rappresentante dell’Idealismo tedesco è Hegel (1770-1831), il cui pensiero è riassumibile nella formula “tutto ciò che è reale è razionale, e tutto ciò che è razionale è reale”. Mirabile compendio del pensiero capricornino!

Il 1700 è anche il secolo delle rivoluzioni: quella industriale (seconda metà Settecento, che vede Plutone congiungersi a Eris in Capricorno) e quelle politiche (americana 1775-1783) e francese (1789). La rivoluzione industriale scardina il sistema sociale feudale e segna il consolidarsi di una mentalità che non si è ancora esaurita, nonché dell’instaurarsi delle classi sociali così come le abbiamo conosciute fino al XX secolo; in altre parole, si tratta di un nuovo “ordine” sociale e politico, parole chiave del Capricorno. D’altro canto, il passaggio di Plutone in Aquario, dà il via alle rivoluzioni popolari che danno la spallata definitiva al vecchio sistema.

XIX secolo

Eris entra in Aquario (1800-1845) e come reazione all’Illuminismo e all’Idealismo nasce il Romanticismo, seguito a ruota dal Positivismo con Eris in Pesci (1845-1922), segni che hanno in comune l’ineffabile Nettuno.

Il Romanticismo si sviluppa al termine del XVIII secolo in Germania e si diffonde in tutta Europa nel XIX secolo. I romantici, predicando un ritorno alla religiosità e invitando al tuffo nella fede, riabilitano il Medioevo, apprezzando proprio ciò che l’Illuminismo criticava. Temi caratteristici del movimento romantico sono la negazione della ragione illuminista, l’esotismo come fuga dalla realtà, soggettivismo e individualismo, il concetto di popolo e nazione (all’universalismo dell’illuminismo si sostituisce una rivalutazione delle specificità dell’individuo anche a livello di stato e comunità), il ritorno alla religiosità e alla spiritualità, lo studio della Storia.

Indubbiamente il sentimento romantico è rafforzato dal passaggio di Nettuno in tre segni in cui è domiciliato o esaltato: Sagittario (1806-1820), Aquario (1834-1847) e Pesci (1848-1861).

L’eredità hegeliana fu invece raccolta da Karl Marx (1818-1883), nel cui pensiero vediamo all’opera l’influenza di Eris in Aquario. Secondo la dialettica marxiana la molla che muove la storia è rappresentata dall’interazione di due princìpi contrapposti: in Hegel erano la ragione e la realtà, in Marx diventano la struttura (economica) e la sovrastruttura (culturale). Marx fu un filosofo della prassi (parola chiave dell’Aquario), che trasformò la filosofia hegeliana in un impegno sociale di cambiamento del mondo.

Collegato alle rivoluzioni industriali, il Positivismo si diffonde nella seconda metà del secolo (con Eris in Pesci), influenzando la nascita di movimenti letterari come il Verismo in Italia e il Naturalismo in Francia. Fu Henri de Saint-Simon a introdurre per la prima volta il termine di “Positivismo”, il quale non si configura come un pensiero organizzato in un sistema definito ma piuttosto come un movimento simile all’Illuminismo, di cui condivide la fiducia nella scienza e nel progresso scientifico-tecnologico. Per altri versi è affine alla concezione romantica della storia che vede nella progressiva affermazione della ragione la base del progresso. Il maestro indiscusso del positivismo è Auguste Comte (1798-1857), convinto che soltanto la scienza è in grado di darci conoscenza. Come non vedere nel termine “positivo” l’influenza di Giove domiciliato nei Pesci, segno in cui sta transitando Eris?

Contemporaneamente, questo passaggio di Eris in Pesci segna la nascita di un altro movimento culturale, il Decadentismo, contraddistinto da un senso di autodistruzione e dalla visionarietà dei poeti maledetti. Senso della fine, dell’insensatezza della vita, dell’inutilità di affannarsi per le questioni umane… cosa c’è di più pescino di tutto ciò?

E dal punto di vista filosofico, ecco che arriva l’attacco deciso, non solo al Positivismo, ma all’intera tradizione filosofica, portato da Friedrich Nietzsche (1844-1900), la cui opera ha determinato una svolta radicale nel pensiero contemporaneo. A partire da lui, infatti, la filosofia non solo è entrata in dubbio sui criteri di verità (e dunque sulla validità del proprio sapere), ma riconosce e dichiara che non vi sono più criteri validi. In nessun’altra epoca, come quella che si apre dopo Nietzsche, si trova un accordo generale tra i filosofi nel manifestare con tanta chiarezza l’insufficienza della filosofia.

Con la “morte della filosofia” decretata da Nietzsche, Eris è arrivata così alla fine della sua corsa nello Zodiaco, o perlomeno alla fine di un ciclo. Con il suo successivo ingresso in Ariete si conclude l’epoca moderna e si apre l’età contemporanea, un nuovo ciclo in cui siamo immersi e di cui non vediamo ancora i contorni.

Relazione presentata al 9° Congresso d’autunno di astrologia morpurghiana,
organizzato dall’ass.ne ARiA (Associazione Ricerche Astrologiche morpurghiane).
Milano, 21 ottobre 2018